Bollette luce e gas non pagate: Quali sono le Conseguenze?

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Sommario: Se con i recenti aumenti dei prezzi dell’energia elettrica e del gas hai avuto ritardi nel saldare le fatture, potresti interrogarti sul tema “bollette non pagate conseguenze”. In questo articolo ti illustreremo cosa succede quando una bolletta non viene saldata e qual è il costo di pagare in ritardo. Inoltre, parleremo di quali sono gli step necessari per riattivare una fornitura dopo la sospensione e ti sveleremo quali sono i casi in cui non è possibile sospendere un’utenza. Infine, ti informeremo su cosa fare nel caso in cui tu riceva una bolletta già scaduta.

Cosa succede se la bolletta non viene pagata?

Nel caso in cui tu ti stia domandando cosa succede se la bolletta non viene pagata, la risposta è semplice: verrai considerato un cliente moroso e rischierai il distacco del contatore.

Come puoi constatare le conseguenze delle bollette non pagate possono essere serie, ma non sono sicuramente immediate né improvvise. Infatti, quando una fattura dell’energia elettrica o gas risulta non saldata, il fornitore dovrà inviarti un sollecito scritto di pagamento. ARERA ha previsto che in questa comunicazione il gestore debba inserire i termini ultimi di pagamento che di solito sono:

  • 15 giorni dall’invio della raccomandata contenente il sollecito;
  • più di 20 giorni dalla data di emissione della lettera accompagnatoria.

Passate queste scadenze, il provider invia la richiesta di sospensione della tua utenza al distributore locale della tua zona.

Costo del pagamento in ritardo della bolletta: qual è?

Il costo del pagamento in ritardo della bolletta è regolamentato da ARERA in modo differente fra mercato di Maggior Tutela e Libero.

Nel Mercato Tutelato in caso di mora, oltre all'importo in bolletta, dovranno pagare:

  • interessi di mora: a partire dal giorno di scadenza della bolletta, il fornitore calcolerà gli interessi pari al tasso di riferimento stabilito dalla Banca Centrale Europea maggiorato del 3,5 %;
  • costi di spedizione: rimborso dei costi sostenuti per la spedizione del sollecito di pagamento e per la conseguente messa in mora. Potrai trovare ulteriori informazioni sulla messa in mora all’interno della nostra guida;
  • spese di disattivazione e di riattivazione della fornitura.

Invece, per gli utenti del mercato libero, il fornitore può richiedere il pagamento di:

  • interessi di mora
  • spese previste dal contratto.

Per ulteriori informazioni, leggi la guida sulle differenze tra mercato libero e tutelato.

Potenza ridotta al 15%: cosa accade quando il contatore scatta sempre

Dopo il primo sollecito di pagamento, se l’utente ha saldato i debiti la fornitura viene ripristinata, mentre se risulta ancora moroso la potenza del contatore viene ridotta al 15%.

Questo provvedimento, chiamato depotenziamento elettrico per morosità, prevede:

  • L’applicazione del cosiddetto “fattore K 15%” che riduce la potenza del contatore al 15%. Pertanto, se la potenza iniziale è ad esempio di 3,3 kW, quella nuova sarà di 0,495 kW. Ciò significa che il sistema potrà sostenere bassi consumi, come accendere le lampadine, ma non reggerà l’utilizzo di grossi elettrodomestici
  • la comparsa della dicitura “K 15%”sul display del contatore;
  • lo scatto frequente del contatore;
  • il mantenimento della potenza al minimo per 15 giorni. Dopodiché, se la bolletta non viene saldata, il distributore provvederà a disattivare l’utenza.

Quanto si spende per la sospensione e la riattivazione dell’utenza?

Prima di spiegarti quanto si spende per la sospensione e la riattivazione dell’utenza, occorre precisare che per ripristinare l’utenza dovrai prima saldare il debito. Infatti, non è possibile cambiare fornitore prima della disattivazione del contatore, mentre si è in debito con un operatore di energia elettrica. Potrai effettuare il trasloco fornitore luce gas solamente dopo aver saldato la tua bolletta.

Fatta questa necessaria premessa, possiamo affermare che i costi di sospensione e riattivazione dell’utenza sono pari alla somma di:

  • 25,10 € per oneri amministrativi. L’importo viene ridotto del 50% nel caso si tratti di un contatore telegestito;
  • eventuale contributo stabilito dal contratto per la prestazione commerciale del venditore del mercato libero;
  • 23 € per la riduzione di potenza o la sospensione della fornitura;
  • 23 € per il ripristino del contatore.

Considera che le ultime due voci dell’elenco sono da considerare nel caso in cui tu sia cliente del mercato di Maggior Tutela.

Comunicazione del pagamento effettuato della bolletta: come fare?

Per ripristinare la tua utenza non è sufficiente pagare la bolletta con mora, ma devi anche provvedere alla comunicazione del pagamento effettuato.

Solitamente i fornitori ti chiedono di inviare la ricevuta dell’avvenuto pagamento in Posta oppure la contabile del bonifico bancario. Per farlo dovrai contattare il Numero Verde del tuo provider o visitare il sito web e cercare i contatti per effettuare la comunicazione.

Qui di seguito riportiamo i canali di comunicazione più comuni per suddetta operazione:

  • Area Clienti a cui puoi accedere dal sito del tuo operatore;
  • fax;
  • mail tradizionale o PEC;
  • posta tradizionale;
  • upload nell’apposito spazio, se previsto, sul sito del provider.

Come riattivare la fornitura dopo la sospensione?

Una volta avvenuto l’invio della ricevuta di pagamento, il distributore competente dovrà rispettare le seguenti tempistiche per la riattivazione del contatore:

  • luce: se la comunicazione avviene entro le 18 di un giorno lavorativo, il ripristino avverrà entro un giorno lavorativo;
  • gas: per una comunicazione giunta entro le 18 di un giorno lavorativo, la riattivazione viene garantita entro due giorni lavorativi.

Quando non è possibile sospendere la fornitura?

Sicuramente ti starai chiedendo quando non è possibile sospendere la fornitura: questa procedura è un diritto che il fornitore può esercitare nei confronti del cliente moroso, ma deve sottostare a delle regole.

ARERA, l'Autorità in materia energetica, ha individuato alcuni casi in cui non è possibile disattivare il contatore:

    • l’importo della bolletta è pari o inferiore al deposito cauzionale versato;
    • l’utenza è collegata a servizi di pubblica utilità come scuole, ospedali, carceri, istituti di vigilanza, caserme di polizia, comandi dei Carabinieri, ecc.;
    • non ti è stata fornita risposta a una tua lettera di reclamo al fornitore;
    • la fattura che non hai pagato non si riferisce direttamente al consumo di gas o  luce, ma ad altri servizi come ad esempio il Canone Rai;
    • riscontri degli errori nel conteggio dei consumi. In casi come questo, ti suggeriamo di consultare la guida per contestare la bolletta;
    • il fornitore non ha rispettato le tempistiche previste da ARERA  per inviare il sollecito di pagamento;
    • la bolletta della luce o del gas è stata pagata;
    • la tua utenza è stata dichiarata non disalimentabile.

Utenza non disalimentabile

Un’utenza non disalimentabile è quella di un edificio dove vive una persona che necessita di macchinari salvavita attivi 24 ore su 24. Tale situazione deve essere constatata e certificata dalle Autorità competenti, previa visita medica presso il tuo domicilio.

Una volta che sarai in possesso del documento dell’ASL che certifica la presenza in casa tua di un soggetto che necessita di questi apparecchi salvavita, dovrai rivolgerti al tuo fornitore.

Quest’ultimo, dopo che avrai completato la necessaria procedura, potrà dichiarare la tua utenza non disalimentabile. Ciò significa che, anche in caso di morosità, il contatore non potrà essere disattivato o depotenziato.

Potrebbe interessarti la nostra guida dedicata alla gestione del contatore luce in un appartamento frazionato.

Cosa fare se la bolletta arriva già scaduta?

Ma se la bolletta arriva già scaduta cosa puoi fare? Per prima cosa, il ritardo non può essere imputato a te, ma devi essere in grado di dimostrare la tua buona fede e fornire prove riguardo alla data di spedizione. Per questo, appena ti arriva la bolletta, ti suggeriamo di:

  1. conservare la busta originale: la busta sicuramente riporterà il timbro dell’ufficio postale da dove è stata spedita la lettera e quindi anche la data di invio. Quest’ultima è importantissima per poter dimostrare che la fattura è arrivata a casa tua quando già era scaduta;
  2. contestare la mora: ti suggeriamo di inviare una segnalazione o un reclamo al fornitore per contestare la mora che ti verrà addebitata all’interno della prossima bolletta;
  3. recarti presso uno sportello del gestore: poter parlare direttamente con un operatore è il modo più veloce per spiegare la tua situazione e per risolverla il più in fretta possibile. Per questo è importante andare personalmente in uno degli uffici dove il fornitore eroga consulenza energetica, portando con te la bolletta e la busta per dimostrare la tua buona fede. Ovviamente se il tuo operatore non dispone di sedi fisiche, dovrai contattare il Numero Verde.

Per concludere, se dopo esserti informato sull’argomento “bollette non pagate conseguenze” vuoi cambiare fornitore ti suggeriamo di comparare le tariffe luce e gas. Per eseguire quest’operazione ti consigliamo di utilizzare il Portale Offerte, lo strumento gratuito messo a disposizione da ARERA. Visitando questa pagina sarai in grado di visualizzare e confrontare tutte le offerte di energia elettrica e gas attive sul mercato energetico italiano.

Sei sommerso dalle bollette? I nostri esperti ti aiuteranno a risparmiare su luce e gas!

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Aggiornato su 29 Gen, 2024

redaction La Redazione
Redactor

Daniele Tarantino

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